L’uso e l’abuso…
18 Marzo 2017L’uso e abuso dei voucher è cresciuto in maniera esponenziale raggiungendo vette record con il governo Renzi perché il piè veloce Matteo e i suoi sodali non hanno pensato che i buoni lavoro avrebbero preso il posto che un tempo era occupato dai contratti a termine e di collaborazione, quelli che il Jobs Act ha eliminato in favore del fumoso e velleitario “contratto a tutele crescenti”.
Col Jobs Act si è creato un buco normativo che i voucher hanno riempito sempre più fino a farlo tracimare. Ora per il governo, sempre ammesso che l’intento sia quello di non favorire più la trappola della precarietà, dovrebbe essere ovvio che eliminati i voucher andranno ripristinate le tipologie di contratto messe con troppa leggerezza al bando dal Jobs Act.
Tra epurazioni dei dissidenti e reiterati voti di fiducia per tre anni hanno letteralmente occupato il Parlamento al febbrile grido “bisogna fare velocemente”. Non c’era tempo da perdere, né per il confronto né per avere una visione ampia dei problemi da affrontare, bisognava fare le riforme, il messaggio era che il valore delle leggi non si misura nel merito del loro contenuto ma nella insignificante fretta con cui vengono approvate.
“Poiché il popolo non è d’accordo, bisogna nominare un nuovo popolo” è la celebre provocazione di Brecht. Renzi è riuscito ad applicarla rivoltando però una legge che fino a pochi mesi fa si appuntava in petto ad ogni tweet e comparsa: ora i voucher vanno cancellati per evitare il giudizio degli elettori, timoroso di prendere a distanza di appena cinque mesi un’altra sonora bocciatura.
Era appena il 6 maggio del 2016 che Renzi avvertiva: “Siamo contrari all’abolizione dei voucher”.
Prima incensano i voucher e ora li affossano. Idee: zero. Fanno solo numeri da giocolieri in politica a dimostrazione che l’interesse non è il bene del Paese ma la loro poltrona.
vignetta di Vauro
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