Pd – Ancora tensione fra i dem. Lotti: “Non attaccate i due milioni delle primarie” | l’Unità TV
29 Giugno 2017Franceschini duro. Serracchiani: “Logorare Renzi non serve a nessuno”
Non si accennano a placare le polemiche interne al Partito democratico all’indomani della tornata di elezioni amministrative che ha consegnato alcune delle più importanti città tradizionalmente di sinistra alcentrodestra, a cominciare da Genova.
A chi dice che dopo il deludente risultato dei ballottaggi delle comunali sarebbe servita una maggiore autocritica nel Pd Luca Lotti risponde: “Noi analizziamo tutto, ma se si parte subito con gli attacchi interni si offendono i due milioni di persone che hanno confermato Renzi segretario alle primarie”.
Ma Dario Franceschini replica: “La discussione è appena iniziata”.
Da una parte c’è Renzi che continua a invitare tutti a concentrarsi sulle idee, i contenuti, i progetti per il Paese, dall’altra un fronte che si fa sempre più ampio che chiede a gran voce di cambiare rotta. Prima erano stati i padri nobili del Pd, da Prodi a Veltroni, a denunciare il fatto che partito stesse “perdendo la propria identità”, poi la minoranza interna, a cominciare dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, infine alcuni degli azionisti di maggioranza del Pd, su tutti Dario Franceschini, che prima con un tweet e poi con un’intervista a Repubblica chiede “un confronto serio”.
“Quando perdi – dice il ministro dei Beni Culturali – vuol dire che qualcosa si è rotto con il tuo elettorato, con il Paese, e devi capire cosa. Devi ricucire. I numeri di questa tornata amministrativa purtroppo parlano chiaro. Qui non ci troviamo solo di fronte a una sconfitta politica del centrosinistra, ma a un bivio”. In questo senso, Franceschini non ha dubbi: “La via da intraprendere non può essere che quella della ricomposizione del centrosinistra”. Concetto ribadito, tra gli altri, sempre su Repubblica, da uno degli ideatori dell’Ulivo Arturo Parisi che pone l’accento sulla necessità di “fare subito la coalizione”.
Anche alcuni dei più importanti amministratori locali del Pd chiedono di fermarsi un attimo e riflettere su quanto accaduto. “L’ultimo anno – afferma il sindaco di Milano Beppe Sala – non abbiamo dato dimostrazione di unione. Non so se è stato dato il giusto peso al voto, né se i dirigenti del Pd siano andati in giro abbastanza”. Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, rincara la dose: “Il Pd è isolato, troppo fragile nel radicamento territoriale e ha scarsa capacità unitaria, come emerge in alcuni momenti in modo drammatico”.
In attesa della Direzione del Pd che si svolgerà il 10 luglio, inevitabile momento di chiarimento per i vertici del partito, oggi Debora Serracchiani, intervenuta alla rassegna stampa #OreNove che si svolge negli studi di Unità.tv, prende le difese di Renzi: “La nostra identità non si confonde, è pienamente di centrosinistra, per le scelte che abbiamo fatto. Logorare il Pd e Renzi non serve a nessuno, e succede di nuovo questo, l’hanno sempre fatto, l’hanno fatto con Veltroni, Franceschini, direi basta. Abbiamo eletto un segretario da poco più di due settimane, dobbiamo rispettare il voto di milioni di italiani”.
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