Lucia Del Grosso » SE PER LA SINISTRA LA RICCHEZZA DIVENTA UN VALORE
19 Gennaio 2018Si legge nel Rapporto Oxfam che 62 supermiliardari mondiali (praticamente un condominio e neanche di quelli grandi) sono ricchi quanto la metà più povera degli abitanti della Terra.
Pessimo anche il trend: dal 2010, sotto gli effetti della crisi, 3,6 miliardi di persone hanno subito una riduzione della ricchezza del 41%, mentre i superricchi hanno registrato un incremento di 500 miliardi di dollari.
Mentre avveniva questo processo di concentrazione della ricchezza in poche mani, nel 2011 Veltroni cinguettava: “Noi democratici non siamo contro la ricchezza ma contro la povertà. Per noi la ricchezza non è una colpa da espiare ma un legittimo obiettivo da perseguire”. Trallallero trallallà.
C’è da aggiungere che citava Olof Palme, che la sinistra era ancora rintronata dal crollo del muro di Berlino nonostante fosse trascorso più di un decennio e che nessuno l’ha fischiato.
E sembrava una frase innocua, massì che sarà mai, mah, che non abbiamo intenzione di requisire le ville e nazionalizzare le fabbriche. E invece era l’adesione precisa, senza una piega, alla teoria del trickle down, della ricchezza che più si accumula e più sgocciola verso il basso, dottrina che più di destra non ce n’è, se si escludono i forni crematori.
E che più falsa non ce n’è, se si escludono Babbo Natale e i coccodrilli nelle fogne di New York, come dimostrano i dati che il Rapporto Oxfam ci sbatte in faccia.
Che sono un’accusa alla sinistra, non a Reagan e alla Thatcher, alla sinistra che bastava si ricordasse non delle lotte epiche del movimento operaio. ma almeno della Populorum Progressio di Paolo VI: ” ….. La proprietà privata non costituisce per alcuno un diritto incondizionato e assoluto. Nessuno è autorizzato a riservare a suo uso esclusivo ciò che supera il suo bisogno, quando gli altri mancano del necessario”.
Sembrava una frase innocua, ma fu da quella frase e dalla concezione sociale che vi era sottesa che partì il progetto di un’OPA del PD, portata a compimento con Renzi. Perché un popolo che disperde la sua tensione morale verso la giustizia sociale è facile da conquistare con qualche sbrilluccichio nuovista, non ha un nerbo ideale da opporre ed è pronto a recepire tutto, se è confezionato con una storytelling cool, smart e sexy.
E poi ci sbeffeggiano perché abbiamo tagliato i ponti con il PD e ci stiamo costruendo una nuova casa.
Sarà probabilmente perché in quella casa vogliamo sentire parlare di vita dignitosa per tutti, non di ricchezza per pochi.
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