Lucia Del Grosso »  LEU STIA LONTANA DALLE LARGHE INTESE

18 Febbraio 2018 0 Di ken sharo

«Quando delle classi diventano troppo sicure della propria posizione, non si limitano a difendere lo status quo, ma lo rendono rigido». A parte il “delle” che è francesismo che mi è sempre stato antipatico, ma è un problema mio se non sopporto i francesismi, questa frase di Dahrendorf è una fotografia fedelissimo del profilo che stanno assumendo le moderne democrazie. In Italia se è possibile ancor più sfacciatamente con il Rosatellum, che riassume tutti i difetti dello spregio della rappresentanza (liste bloccate, cannibalizzazione delle liste minori, obbligo o quasi di larghe intese dopo il voto): ci si chiede perché ci facciano votare, bontà loro, forse solo per sprecare carta e matite copiative.

E’ esattamente l’avverarsi della profezia di Dahrendorf: una classe dirigente (di cui il PD è partecipe per convinzione ideologica) che perpetua se stessa e le sue scelte e impedisce con ogni mezzo che la storia possa avere un corso diverso.

La domanda che pongo alle alte sfere di Liberi E Uguali è: credete voi che i delusi del PD si siano rifugiati nel bosco dell’astensione o al voto spurio perché non sopportano la faccia di Renzi o perché soffrono questo stato di falsa democrazia?

Per quanto la faccia di Renzi sia abbastanza antipatica e voto-repellente, tanto da generare curiosi fenomeni di dirottamento del voto verso le liste alleate, ci sono ragioni più profonde che spingono le periferie sociali verso populismi e destre o verso l’astensione, insomma tutto fuorché il PD: è proprio quella cappa grigia evocata da Dahrendorf di presente di sfruttamento, precarietà e disagio sociale senza possibilità di miglioramento futuro.

Che gente è quella che Bersani chiama “i rifugiati nel bosco”? E’ gente disgustata dalla maleducazione di Renzi o gente che non vuole solo l’amministrazione del presente, ma rimettere in moto la storia? Quanti Serra o Prodi con la pancia piena ci sono in giro che non vogliono spingersi oltre il dispettuccio a Renzi?

E in tutto questo desolante quadro e a pochi giorni dal voto LeU ogni tanto svalvola e non si preclude larghe intese, seppure condizionate dal recepimento di punti del suo programma (quanti? 1? 2? 5?).

E nei boschi si leva la domanda: ma se tutti convergono sulle larghe intese, poi l’opposizione, quella che dissipa l’incubo di Dahrendorf, chi la fa?

 

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