Migranti, Francia: ‘Soluzione Ue per Lifeline’. E scarica su Malta: ‘Possibile sbarco lì’. La Valletta: ‘Nessuna decisione’ – Il Fatto Quotidiano
26 Giugno 2018 0 Di ken sharo
Pressing di Parigi affinché Muscat accolga i 234 migranti a bordo della nave della ong. Toninelli risponde a Salvini: “La Guardia Costiera opera in condizioni di autonomia tecnico-giuridica, per cui non devo essere io a dire se deve rispondere oppure no agli Sos”. Intanto nella notte i migranti a bordo della portacontainer Alexander Maersk sono sbarcati a Pozzallo
Si avvicina la svolta nel braccio di ferro fra gli Stati europei per l’accoglienza i 234 migranti a bordo della Lifeline, la nave della ong tedesca bloccata da giovedì scorso al largo di Malta. Il presidente francese Emmanuel Macron, nel giorno della visita da Papa Francesco in Vaticano, fa pressing su La Valletta affinché apra i porti per la lave della ong. In mattinata, parlando proprio di un “possibile sbarco a Malta” il portavoce del governo francese Benjamin Griveaux ha dichiarato che una “soluzione europea sembra emergere”. La Valletta, però, non ha ancora preso una decisione. Ad affermarlo è un portavoce del governo, secondo quanto riferisce Malta Today, che parla anche di colloqui in corso fra il presidente francese e il suo omologo maltese Joseph Muscat. La Francia che oggi si propone come risolutrice nella vicenda Lifeline, per Salvini “fino ad oggi ha parlato ma ha combinato poco” e, a margine dell’Assemblea di Confartigianato all’Eur il vicepremier, ribadendo che “le ong non toccheranno più un porto italiano”, ha sottolineato che “quel gentiluomo di Macron“, oggi in visita a Roma, “sarà sicuramente in grado di accogliere tutti quelli che scappano.
Intanto il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ribadisce la linea dell’Italia: “Mi sembra scontato che se la nave Lifeline dovesse approdare in Italia debba essere sequestrata, ho dato mandato alla Guardia Costiera di intervenire”, ha dichiarato Toninelli a Radio Anch’io. “Poi se ci sarà un magistrato che voglia fare indagini ulteriori non spetta a me”. Il ministro ha quindi spiegato che “se dovesse sbarcare in Italia chiederemmo agli altri Paesi europei di ricollocarli”, poi ha specificato che l’Italia continuerà a salvare vite, ma la Guardia costiera italiana non può entrare in acque libiche. “La Guardia Costiera opera in condizioni di autonomia tecnico-giuridica, per cui non devo essere io a dire se deve rispondere oppure no agli Sos. La Guardia Costiera non può intervenire nelle acque libiche. Negli ultimi anni, anche per colpa delle scelte dei governi che ci hanno preceduto, la nostra Guardia costiera era costretta a intervenire su ‘chiamata’ delle navi ong o, addirittura, dai gommoni dei trafficanti“. E ai microfoni di Radio Anch’io ha concluso: “Noi non faremo morire nessuno. In caso di pericolo, come prescrive il diritto, la Guardia Costiera continuerà a intervenire, non servirà un mio ordine. La mia linea è la stessa del ministro Salvini con cui mi sento ogni giorno. La nostra è una battaglia comune“. Parole che precisano le dichiarazioni di ieri del vicepremier leghista, che in conferenza stampa ai giornalisti aveva detto come la competenza decisionale in merito alla Guardia Costiera fosse sua. Ma, come ha specificato lui stesso, sua non è.
Macron a Sant’Egidio – Prima di arrivare in Vaticano – con un ritardo di 23 minuti – il presidente francese Macron ha incontrato il presidente della comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, con una delegazione della comunità a palazzo Farnese. “Non siamo entrati in questioni politiche strette tra Italia e Francia, ma ci e stata espressa dal presidente Macron la volontà di risolvere i problemi legati ai flussi dei migranti a livello europeo”, ha detto Impagliazzo. “Abbiamo parlato delle soluzioni per la stabilizzazione dell’Africa, dello sviluppo dei paesi africani, di un piano di educazione che permetta agli africani di rimanere a casa e lavorare per lo sviluppo dei propri paesi. C’è stata consonanza con Macron su questi temi. Abbiamo sottolineato il valore dell’accordo tra Etiopia ed Eritrea. Abbiamo ringraziato il presidente per aver menzionato i corridoi umanitari come modello di immigrazione legale soprattutto per persone che hanno bisogno di protezione umanitaria. Questi canali presenti in Italia, Francia, Belgio e Andorra andranno allargati quando ci saranno crisi umanitarie, come quella siriana che purtroppo non accenna a diminuire”. E proprio Macron, ha continuato Impagliazzo, “ha menzionato i corridoi umanitari come un modello della politica di immigrazione legale, soprattutto per le persone che hanno bisogno di protezione umanitaria”.
L’attracco a Pozzallo della Maersk – Si è invece risolta la vicenda della nave portacontainer danese Alexander Maersk – ferma da venerdì scorso davanti alle coste ragusane con 108 migranti – attraccata nella notte nel porto di Pozzallo. Nella serata di lunedì, infatti, era arrivato il via libera all’approdo da parte del ministero dell’Interno, con soddisfazione del sindaco della città Roberto Ammatuna che aveva fatto appello proprio a Salvini chiedendo l’autorizzazione per motivi umanitari. I 108 migranti, prima di essere trasferiti sul cargo danese, erano stati tratti in salvo proprio dalla Lifeline.