ORISTANO. Non c’è solo l’incubo del prezzo del latte che incombe sulle notti dei pastori e sui giorni della protesta. Un nemico più strisciante e sino a questo momento non ben identificato dai manifestanti, forse nemmeno tenuto nella giusta considerazione, potrebbe ben presto abbattersi su una parte del movimento. Si chiama Legge Sicurezza. È la stretta voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che fissa regole rigidissime e che potrebbe trasformarsi in un guaio serio per chi, da oltre una settimana, è in prima linea sul fronte della protesta per il prezzo del latte.
Forze dell’ordine e procure sono impegnate a smascherare chi ha scavalcato il confine imposto dalla legge. Ci sono già diversi fascicoli con ipotesi di reato ben chiare su cui indagare. Non ci sono solo gli assalti messi a segno da uomini mascherati ai furgoni che portavano il latte a essere esaminati, ci sono anche tantissimi altri episodi: violenza privata commessa ai danni dei trasportatori costretti a sversare il latte; minacce affinché obbedissero agli ordini di aprire i bocchettoni delle cisterne; danneggiamento ai furgoni; rapine improprie con la merce trasportata presa e buttata per strada; blocchi stradali non autorizzati e persino sequestro di persona senza fini di estorsione quando i trasportatori sono stati costretti a stare dentro i loro abitacoli.