Violenze triplicate in un anno, ora in Italia è allarme razzismo | Rep
22 Febbraio 2019 0 Di luna_rossadi VLADIMIRO POLCHI
Sacko Soumaila era un bracciante regolare, impegnato nel sindacato di base, padre di una bambina di 5 anni, arrivato dal Mali per lavorare nei campi calabresi per soli 3 euro l’ora. Il 3 giugno scorso, a San Calogero, viene ucciso a fucilate mentre sta rovistando tra lamiere abbandonate. Pochi giorni dopo, il 12 giugno, a Napoli un giovane algerino protesta per un’auto che non si ferma sulle strisce pedonali e viene accoltellato da tre giovani napoletani. Lo stesso giorno due uomini armati di coltello fanno irruzione nel centro di accoglienza di Sulmona: un richiedente asilo di origine nigeriana viene ferito.
Decine sono i casi di aggressione o discriminazione di stampo xenofobo che scuotono il Paese. Le denunce si moltiplicano: “Stando all’ultimo nostro monitoraggio, che non ha certo pretese statistiche – conferma Grazia Naletto, coordinatrice dell’associazione Lunaria che da anni documenta il fenomeno – l’aumento delle violenze fisiche di stampo razzista è impressionante: erano 27 nel 2016, sono salite a 46 nel 2017, per schizzare a 126 nel 2018. Se ci sommiamo offese, discriminazioni, danni contro proprietà, i casi nell’ultimo anno salgono a 628: un’emergenza”.
Anche i dati Osce, limitati ai casi denunciati alle forze dell’ordine, fotografano una preoccupante crescita: le denunce per “crimini d’odio” nel 2017 sono state 1.048, in stragrande maggioranza legate proprio a casi di razzismo (828). In costante aumento negli ultimi anni: i casi nel 2016 erano 736.555 nel 2015. Emma Bonino, assieme a Carla Taibi, ha provato a raccontarli (a partire da giugno 2018). Il risultato? Un elenco di fatti di cronaca che letto tutto d’un fiato restituisce l’immagine di una quotidiana “caccia allo straniero”. Con giornate in cui è difficile tenere la conta: il 17 giugno la Bonino registra ben quattro aggressioni in poche ore.
Simile la fotografia scattata dall’ultima relazione dell’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali): “Nell’ultimo anno le discriminazioni a base etnico-razziale si confermano il ground con la più alta percentuale, arrivando a rappresentare l’82,9% delle segnalazioni (nel 2016 rappresentavano il 69,4%)”. Quello che sembra cambiato è anche l’atteggiamento più generale degli italiani verso il fenomeno migratorio. Stando all’ultima indagine di Eurobarometro, oltre un italiano su due considera gli immigrati più un problema che un’opportunità.
Come si spiega? “Salvo il tifo violento di alcune curve ultras, il problema italiano più che il razzismo è la xenofobia – sostiene il sociologo Marzio Barbagli – una forte insoddisfazione verso il fenomeno migratorio colpisce da anni il Paese. Ma l’impressione è che prima tra la maggioranza dei nostri concittadini ci fosse un maggiore autocontrollo. Venire bollati come razzisti era vissuta come una grave offesa. Con Matteo Salvini, ministro dell’Interno, che rivendica una linea politica ostile al fenomeno migratorio in generale, si assiste a un mutamento di clima. Insomma, bisogna ammetterlo: in molti non hanno più remore a mostrarsi xenofobi”.
Sorgente: Violenze triplicate in un anno, ora in Italia è allarme razzismo | Rep