Ue, Juncker: “Alcuni ministri italiani sono dei bugiardi. Preoccupato per economia italiana” – Repubblica.it

3 Aprile 2019 0 Di Luna Rossa

La replica: “In arrivo misure per la crescita”. Incontro a Palazzo Chigi fra il presidente della Commissione europea e il presidente del Consiglio. Il premier italiano: “L’impalcatura fiscale non cambia rispetto allo scenario concordato la scorso dicembre. E sulla Tav ci sarà un supplemento di riflessione”

ROMA – Il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, ha accusato “un certo numero di ministri italiani” di essere dei “bugiardi” perché mentono ai cittadini sul sostegno all’Italia dell’Unione Europea.

“Abbiamo dato 130 miliardi all’Italia. Il piano-Juncker ha generato investimenti dell’ordine di 63,3 miliardi. I fondi strutturali, sostegno europeo per rinvigorire l’economia, sono più di 44 miliardi”, ha detto Juncker in un’intervista al network radiofonico Euranetplus, ricordando anche le risorse per la crisi migratorie che ammontano a circa 1 miliardo.

“Nel complesso il sostegno europeo all’Italia si attesta a 130 miliardi di euro. “C’è un italiano, uno solo che lo sa? No, perché un certo numero di ministri italiani dicono il contrario. Sono dei bugiardi – ha attaccato – dei bugiardi”.

L’attacco arriva dopo il faccia a faccia tra il presidente della Commissione europea e il premier Conte ha avuto al centro le condizioni dell’economia. Era un incontro molto atteso all’indomani dell’allarme lanciato dall’Ocse sui rischi di recessione per l’Italia.

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Juncker: “Preoccupato per l’Italia”

“Sono leggermente preoccupato per il fatto di vedere che l’economia italiana continua a regredire e auspico che le autorità italiane facciano sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita italiana”, ha detto Juncker alla fine dell’incontro a Palazzo Chigi.

Juncker a Conte: “Preoccupato per regresso economia italiana”. Il premier: “Impalcatura Def non cambia”

Poi, quasi ad addolcire la sua critica: “Tra Italia e Commissione Ue è grande amore, bisogna dirlo a tutti i ministri italiani”. Riferimento implicito ai due ministri e vicepremier, Di Maio e Salvini, con cui il presidente della Commissione ha avuto scontri ripetuti nei mesi scorsi.

Conte: “In arrivo misure espansive”

Giuseppe Conte ha replicato: “Le nostre misure sono espansive e responsabili. Abbiamo parlato del Def. L’impalcatura fiscale non cambia rispetto allo scenario concordato la scorso dicembre. Il rallentamento viene riconosciuto come transitorio dalle regole europee”.

Conte ha anche spiegato che “il governo aveva previsto il rallentamento del debito pubblico per questo ha elaborato una manovra che vuole perseguire una politica espansiva, ma responsabile, approvando misure di cui il paese necessitava da troppi anni per ristabilire equità sociale”.  E ha detto che “in settimana confidiamo di approvare il decreto crescita con misure in grado dare impulso a crescita e effettiva e potenziale”.

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Il presidente del Consiglio, con evidente riferimento alla Germania, ha aggiunto: “Con Juncker abbiamo parlato del rallentamento dell’economia mondiale, che l’intera l’Eurozona si trova ad affrontare; un rallentamento economico dovuto alla guerra dei dazi” che ha portato a una “significativa battuta d’arresto per diversi settori dell’industria manufatturiera. Per reagire a questa fase di rallentamento, occorrerebbe che gli Stati membri che hanno maggiore spazio fiscale lo utilizzino”. Per il premier italiano, subito dopo, un altro confronto difficile sui temi economici: il faccia a faccia con Gurria, segretario generale dell’Ocse, che ieri ha avuto parole dure sulle misure chiave del governo gialloverde, in particolare per quota 100.

Il caso Tav

Conte e Juncker hanno parlato anche di Tav. Il presidente del Consiglio ha spiegato che in Italia è in corso “riflessione supplementare” e che alla fine ci sarà un confronto con la Francia e l’Unione europea. Juncker ha replicato che “la Torino-Lione non è un progetto ideologico, è un progetto tecnico. Abbiamo concordato che i ministri di Italia e Francia parlino tra loro e poi con la commissaria Ue per vedere quale soluzione si può trovare. Lascio alla cura di francesi e italiani trovare un accordo”.

Juncker a Roma: “Tav non è progetto ideologico ma tecnico. Italia e Francia trovino accordo”

Brexit e Via della seta

Nel colloquio si è parlato anche di Brexit e Cina. Conte ha spiegato che il governo si sta preparando ad un’uscita della Gran Bretagna senza un accordo. Juncker ha invece detto: “Quello che è importante è che l’unità venga mantenuta da tutti i paesi membri. Aspettiamo gli esiti del governo britannico”. Sulla Via della Seta e la sigla da parte italiana del memorandum con Pechino, Juncker ha detto di non essere tra “chi critica l’Italia per aver preso accordi in questo settore”.

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