Dopo il prelievo sulle pensioni rischio salasso fino a 500 euro

10 Luglio 2019 0 Di ken sharo

Il prelievo sulle pensioni entra nel vivo. A giugno milioni di pensionati hanno dovuto restituire con un conguaglio quanto versato in più dall’Inps in base alle tabelle per la rivalutazione degli assegni. Rivalutazione che come sappiamo è stata limata dall’esecutivo con la legge di Bilancio varata a fine 2018. In sostanza con le limature decise dai gialloverdi per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e inferiori a 4 la rivalutazione sarà del 97%, del 77% per gli importi tra 4 e 5 volte il minimo, del 52% tra 5 volte e 6 volte il minimo, del 47% oltre 6 volte, del 45 oltre 8 volte e solo del 40% oltre 9 volte il minimo. La nuova indicizzazione degli assegni, come sappiamo, è scattata lo scorso primo aprile. A giugno dall’assegno è stato tolto quanto incassato in più nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. La prassi di toccare le rivalutazioni delle pensioni è stata lanciata dal governo Prodi nel 1997. Poi confermata nel secondo governo Prodi nel 2008 e nuovamente applicata anche da Monti.

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