Irina Osipova: “Savoini a Mosca, con il ministro organizzava tutto lui” | Rep
14 Luglio 2019 0 Di Luna Rossa
Traduttrice in due viaggi di Salvini: “In Russia mi sembrò molto a suo agio Claudio D’Amico”di CARLO BONINI e FABIO TONACCI
ROMA – Irina Osipova è una ragazza assai sveglia. E, a 31 anni, ha una qualche pratica di mondo. Moscovita, figlia di un giornalista, Oleg Osipov, che dopo la Costa d’Avorio diventerà direttore del centro di scienza e cultura russo di Roma, si laurea alla Libera Università San Pio V, quindi si specializza in relazioni internazionali a Mosca. Finché nella sua vita non fa capolino Gianluca Savoini e lei non si ritrova alla Duma sorridente accanto a Matteo Salvini. Dice di essere una “conservatrice di destra”, di “credere nella famiglia naturale composta da un uomo e una donna”, rivendica come “innocua” l’amicizia di mercenari italiani nel Donbass “conosciuti su Facebook” e ammette che, nel giugno 2016, l’avventura nelle liste di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni per le comunali a Roma non fu esattamente un trionfo. “185 o 195 preferenze, ora non ricordo”.
Bionda, giovane, russa. Immagina vero cosa lei suggerisce d’istinto?
“Cosa?”.Che lei sia una “red sparrow”, l’arma che i Servizi russi usano per sedurre e fare “prigionieri” obiettivi occidentali.
“Ringrazio per la definizione, che trovo assai romantica, ma con Savoini andò al contrario”.Fu lui ad agganciarla?
“Si. Nel 2014. Io avevo 25 anni ed ero la presidentessa del Rim, un’associazione di giovani russi che vivono in Italia, e Savoini si fece vivo su Facebook. Aveva una bandiera russa e diceva di amare il mio Paese. Sapete come vanno queste cose…Si, insomma, ci misi un po’ a capire se gli interessassi io o il mio Paese”.E?
“Diciamo che vista la sua età non interessava neanche lui a me. Comunque, facemmo amicizia. Mi disse che era presidente di questa associazione che lavorava per rafforzare i legami tra Italia e Russia e accettai l’offerta che mi fece”.Quale?
“Di accompagnarlo nei due viaggi di Salvini a Mosca dove avrei dovuto fare da traduttrice agli incontri alla agenzia di stampa Tass e alla Duma”.E perché a Savoini serviva una traduttrice?
“Perché non parlava una sola parola di russo e, all’epoca, neanche di inglese”.Ma è sposato con una russa di san Pietroburgo.
“Si. Una bella donna. Più alta di lui. Ma comunque all’epoca non parlava né russo, né inglese”.Eppure nel 2014 fu invitato da Mosca come “osservatore internazionale” per il referendum di indipendenza del Donbass?
“A me non ne parlò mai”.In quel 2014, Savoini le diede l’impressione di muoversi a suo agio a Mosca?
“Quell’impressione la ebbi più dall’uomo che, insieme a lui, accompagnava Salvini. Si chiama Claudio D’Amico. Savoini lo trattava come il suo assistente, ma in realtà a me sembrò più introdotto lui”.Le sembra possibile che un signore che non parlava una parola di russo e di inglese nel luglio del 2018 si trovasse in una riunione riservata tra i ministeri dell’interno italiano e russo a Mosca senza che Salvini lo avesse portato con sé nella delegazione?
“Bisognerebbe conoscere il protocollo di quell’incontro, ma diciamo che mi sembra davvero molto difficile”.Che rapporti c’erano tra Savoini e Salvini?
“Savoini organizzava tutto. Salvini mi sembrò una persona piuttosto semplice, e infatti mi piacque”.Lei lavorò come volontaria per Savoini?
“Si. Gratis. E lui, per sdebitarsi, mi regalò un panettone”.Savoini le disse di essere nazista?
“Era un uomo decisamente di destra. I nazisti sono stati sconfitti dai russi a Berlino nel ’45”.Epperò sono stati invitati nel convegno di San Pietroburgo del marzo 2015 cui anche lei partecipò con un rappresentante dell’associazione Lombardia-Russia e qualche formazione paramilitare impegnata nel Donbass.
“Non esageriamo, nazisti…”.In quel convegno c’era Roberto Fiore, per dire.
“Va beh, non importa. I mercenari di cui voi dite hanno portato aiuto anche negli orfanotrofi”.Frequenta ancora Savoini?
“Non ci sentiamo più dal 2015. Abbiamo rotto dopo un’intervista che diedi a un blog, “il Barbadillo”, in cui parlavo bene di Salvini ma non citavo lui. Mi chiamò infuriato”.Come è finita con la Meloni?
“Abbiamo le stesse idee”.E in Russia per chi ha votato?
“Putin. È un leader che non ha pari al mondo”.
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